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La Corte Costituzionale su seglalazione della DIRER sugli incarichi esterni

Importante sentenza della Corte Costituzionale sugli incarichi dirigenziali esterni. La Corte Costituzionale con sentenza n. 105 /2003 ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Abruzzo 5 aprile 2012 n. 16 nella parte in cui eleva il numero degli incarichi dirigenziali esterni. La Regione aveva previsto in aggiunta alle percentuali già sancite per legge, la possibilità di nominare dirigenti, entro il limite del 10% delle posizioni dirigenziali, dipendenti di categoria D in servizio presso le Direzioni interessate, con contratto a tempo determinato per la durata di tre anni rinnovabili per altri tre. La DIRER ha segnalato al Governo l’incostituzionalità della norma che eleva a dismisura il numero degli incarichi dirigenziali esterni al di là della percentuale dell’8% prevista dall’art.19 del D. Lgs. 165/2001 e contrasta con il principio del buon andamento e del pubblico concorso per l’accesso alle pubbliche amministrazioni. La Corte ha ritenuto fondato il contrasto con l’art.97 della Cost. ed ha stabilito importanti principi:
-la necessità di apposita selezione comparativa per le funzioni dirigenziali è richiesta per il principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione;
-qualsiasi deviazione dalla regola generale deve essere contenuta entro limiti quantitativi ristretti; l’elevato numero di incarichi esterni costituisce un sicuro indizio dell’incongruenza della norma rispetto al principio del buon andamento;
- i soggetti a cui affidare gli incarichi esterni devono essere individuati in modo da assicurare il possesso della necessaria professionalità.
L’azione della DIRER è stata fondamentale per chiarire un punto molto controverso che si è prestato ad abusi di tutti i tipi; per questo il sindacato esprime viva soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale che finalmente ristabilisce fondamentali principi per la tutela del ruolo dirigenziale. Leggi qui la sentenza della Corte Costituzionale n. 105 del 2013

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