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Archivio di giugno 2015

Domande sulla Dirigenza e Riforma PA

Il disegno di riforma Madia è all’esame della Camera dove sono stati presentati più di duemila emendamenti; dopo l‘approvazione della Camera ci sarà l’ultimo passaggio al Senato; nel frattempo già si lavora per la predisposizione dei decreti delegati. In previsione dell’ entrata in vigore della riforma della pubblica amministrazione la Cosmed organizza per il giorno 16 luglio 2015 una giornata di riflessione sul ruolo della dirigenza e sugli sviluppi contrattuali. La Federazione DIRER SIDIRSI , per partecipare in modo costruttivo al lavoro confederale, rivolge agli iscritti ed a tutti coloro che vogliano partecipare, una serie di domande finalizzate alla apertura di un processo di discussione e di condivisione su alcuni temi fondamentali per la categoria, fra analisi del passato e prospettive future. L’obiettivo è quello di arrivare alla predisposizione di un documento unitario sulla dirigenza regionale e amministrativa della sanità che parta da una condivisione di base e dia nuovo slancio al percorso di unificazione fra le due sigle. Questi i quesiti: 1) Come cambierà lo scenario della dirigenza con l’introduzione del ruolo unico regioni –sanità? 2) Ci saranno più prospettive di carriera con la riforma? 3) Ci sarà un incremento della mobilità fra regioni e sanità? 4) Sarà possibile armonizzare le diverse situazioni contrattuali? Come fare? 5) Si temono riflessi sulla parte retributiva di posizione e di risultato? 6) Quale giudizio si può dare sul sistema di valutazione in atto nell’ente di appartenenza: funziona, c’è coinvolgimento del dirigente nella attribuzione degli obiettivi, c’è contrattazione sulle risorse necessarie per la realizzazione degli obiettivi, c’è un sistema di misurazione del raggiungimento degli obiettivi? 7) Il procedimento per il conferimento degli incarichi dirigenziali attualmente in vigore è pubblico? Si fa una selezione dei titoli del curriculum? Si fa una comparazione fra i curricula? 8) I criteri di conferimento degli incarichi previsti dai contratti di lavoro sono gli stessi fra Regioni e Sanità? 9) Quale è l’ultimo contratto decentrato fatto nella tua amministrazione in che anno? 10) Fra contratto nazionale e contratto decentrato aziendale quale ritieni debba essere prevalente? 11) Ritieni ipotizzabile un contratto di lavoro regionale regioni- sanità? 12) Quali sono le differenze fra il CCNL delle Regioni (area II ) e quello della Sanità (area III )? 13) Quali sono le affinità fra CCNL delle Regioni e quello della Sanità? 14) Ritieni che la materia Sanità debba rimanere alle Regioni o tornare nella competenza esclusiva dello Stato? 15) Ulteriori proposte e suggerimenti

Iniziativa per i Pensionati

Leggi lettera del Coordinatore Pensionati DIRER d’Elia che propone un’iniziativa a tutela della perequazione delle pensioni alla luce della recente sentenza della C.C. n. 70/2015. Coloro che fossero interessati ad aderire all’iniziativa dovranno far pervenire il modello di diffida allegato alla Segreteria Amministrativa DIRER.

Forum DIRER – SIDirSS

Da tempo la DIRER e il SIDIRSS (Sindacato dei Dirigenti Sanitari Amministrativi) stanno collaborando per una possibile unione. La Riforma Madia sulla Dirigenza è un’occasione per aprire un dibattito, un confronto tra i colleghi della DIRER e i Dirigenti amministrativi del SSN. In questa ottica è stato realizzato un Forum aperto dove tutti possono interagire inserendo pareri, commenti ecc. L’indirizzo del Forum è http://www.fedireg.it/ oppure http://fedireg.it/ Vi invitiamo quindi ad visitare il Forum e ad inserire le Vs opinioni sulla Riforma della PA Cordiali saluti

Conflitti e soprusi, le 7 prove del mobbing

La Corte di cassazione, con sentenza n.10037/2015 ha individuato delle linee guida per riconoscere il vero mobbing . Sette parametri con cui la vittima deve provare di essere stata danneggiata sul lavoro: ambiente, durata, frequenza, tipo di azioni ostili, dislivello tra antagonisti, andamento per fasi successive, intento persecutorio. Perché si configuri il mobbing devono ricorrere tutti e sette, non uno di meno. Le vessazioni devono dunque avvenire sul luogo di lavoro (1). I contrasti, le mortificazioni o quant’ altro devono durare per un congruo periodo di tempo (2) ed essere non episodiche ma reiterate e molteplici (3). Deve trattarsi di più azioni ostili, almeno due di queste (4): attacchi alla possibilità di comunicare, isolamento sistematico, cambiamenti delle mansioni lavorative, attacchi alla reputazione, violenze o minacce. Occorre il dislivello tra gli antagonisti, con l’ inferiorità manifesta del ricorrente (5). La vicenda deve procedere per fasi successive come: conflitto mirato, inizio del mobbing , sintomi psicosomatici, errori e abusi, aggravamento della salute, esclusione dal mondo del lavoro (6). Oltre a tutto quanto elencato, bisogna che vi sia l’ intento persecutorio (7), ovvero un disegno premeditato per tormentare il dipendente. Nel caso per cui si è arrivati in Cassazione, che riguardava un impiegato pubblico, i sette elementi chiave c’ erano tutti. Il ricorrente era stato demansionato, emarginato, spostato da un ufficio all’ altro senza motivo, umiliato nel ritrovarsi come capo quello che prima era il suo sottoposto, assegnato a un ufficio aperto al pubblico ma privato della possibilità di lavorare.

Niente doppia sanzione sugli incarichi

La Corte costituzionale con la sentenza 98/2015 ha cancellato al norma che prevedeva una sanzione pari al doppio del compenso stesso se chi conferisce un incarico a un dipendente pubblico e non comunica alla Pa di appartenenza dello statale il compenso erogato entro 15 giorni dal pagamento. Leggi qui la pronuncia della Corte Costituzionale n. 98/2015