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Archivio di settembre 2013

Conferenza della DIRER su organizzazione in Campania

ZCZC ADN0858 5 CRO 0 ADN CRO RCA CAMPANIA: DIRIGENTI REGIONALI, RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA IN STALLO DA UN ANNO = Napoli, 25 set. – (Adnkronos) – La riorganizzazione amministrativa della Regione Campania “e’ in fase di stallo almeno da un anno”. Lo denuncia il sindacato dei dirigenti regionali, Direr Campania, con il segretario nazionale Silvana De Paolis e quello regionale Giovanna Donadio, “a pochi giorni -aggiungono- dalla decima proroga degli incarichi dirigenziali che evidenziano il flop dell’annunciata ‘rivoluzione copernicana’ che avrebbe dovuto snellire le pratiche amministrative”. “Al momento, al di la’ degli incarichi apicali -spiegano- tutto cio’ che la riorganizzazione della macchina organizzativa, fortemente voluta dall’assessore Pasquale Sommese ha prodotto solo sovrapposizioni che hanno imbalsamato la Regione”. “La sola struttura di supporto al presidente Caldoro conta 250 funzionari tra cui 25 dirigenti nominati ‘ad intuito’ -spiega De Paolis- cosa che evidenzia un forte spreco, ben lontano dal rispetto della spending review, considerando che altre Regioni, come l’Abruzzo contano solo 3 dirigenti. Il decreto Brunetta, tra l’altro, prevedeva una diminuzione degli incarichi da assegnare ad esterni fissandoli in percentuale, per quanto riguarda le Regioni, all’8%. In Campania nonostante le professionalita’ interne dei dirigenti, molti dei quali vincitori di un concorso, quello del 2003, sembrano non essere valorizzate ne’ considerate all’altezza di quelle esterne. La riorganizzazione annunciata non e’ mai partita e i rilievi posti in essere dalla Direr sono caduti nel vuoto”. “Lanciamo un allarme perche’ in un clima di spending review la nostra Regione procede a due velocita’ -sottolinea Donadio- Non si incide sui costi della politica ma solo su quelli amministrativi. Abbiamo protocollato stamattina l’ennesima lettera indirizzata alla dirigenza e determinati andiamo avanti in questa battaglia che non ha escluso le vie legali che sembrano procedere a rilento come questa riorganizzazione considerando che ad un anno dal primo ricorso che ancora non vede fissata la data per la prima udienza”. (Zca/Zn/Adnkronos) 25-SET-13 16:04 NNNN

CASS. CIV. SEZ. LAVORO, SENT, 26-07-2013, N. 18168

Significativa sentenza della Cassazione Civile, sezione lavoro, in tema di periodi di riposo non goduti dal pubblico dipendente. La Corte di Cassazione con la sentenza 18168/2013 depositata lo scorso 6 luglio ha sancito il principio che la mancata fruizione delle ferie deve essere indennizzata anche se non dipende da esigenze di servizio. La Corte ha pertanto ancora una volta messo in evidenza l’assunto secondo cui “in relazione al carattere irrinunciabile del diritto alle ferie, garantito anche dall’art. 36 Cost., e dall’art. 7 della direttiva 2003/88/CE, ove in concreto le ferie non siano effettivamente fruite, anche senza responsabilità del datore di lavoro, spetta al lavoratore l’indennità sostitutiva che ha, per un verso, carattere risarcitorio, in quanto idonea a compensare il danno costituito dalla perdita di un bene (il riposo con recupero delle energie psicofisiche, la possibilità di meglio dedicarsi a relazioni familiari e sociali, l’opportunità di svolgere attività ricreative e simili) al cui soddisfacimento l’istituto delle ferie è destinato e, per altro verso, costituisce erogazione di indubbia natura retributiva, perché non solo è connessa al sinallagma caratterizzante il rapporto di lavoro, quale rapporto a prestazioni corrispettive, ma più specificamente rappresenta il corrispettivo dell’attività lavorativa resa i periodo che, pur essendo di per sé retributivo, avrebbe invece dovuto essere non lavorato perché destinato al godimento delle ferie annuali, restando indifferente l’eventuale responsabilità del datore di lavoro per il mancato godimento delle stesse. (cfr., tra le più recenti, Cass. 9 luglio 2012, n. 2012, n. 11462, id 11 ottobre 2012, n. 17353)”. La Cassazione ha pertanto confermato il pagamento, d’altro canto già deciso dai giudici di merito, dell’indennità sostitutiva a favore di un dipendente pubblico, nel caso in esame della Regione Calabria, per un monte ferie non goduto escludendo, contestualmente, che le clausole del contratto collettivo possano bloccare la monetizzazione delle ferie. Ecco la sentenza della Corte di Cassazione- Sezione Lavoro n. 18168/2013