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Rimborso pensioni: decreto a rischio di incostituzionalità
Il decreto del Governo sul rimborso pensioni sarà valutato dalla Corte Costituzionale, chiamata a stabilirne la legittimità: i magistrati del tribunale di Palermo hanno dato infatti ragione a un pensionato che ha presentato ricorso contro il cosiddetto bonus Poletti, con cui l’Esecutivo ha stabilito la parziale restituzione della mancata rivalutazione delle pensioni, in seguito alla bocciatura (sentenza 70/2015) della stessa Consulta del blocco 2012-2013 degli adeguamenti per i trattamenti superiori a tre volte il minimo, previsto dalla Riforma Fornero (Dl 201/2011). In seguito alla citata sentenza della Consulta, il Governo, come ricorderete, è intervenuto con il decreto 65/2015, prevedendo un rimborso non integrale delle somme non percepite a causa della mancata rivalutazione. Le restituzioni hanno riguardato le pensioni fra tre e sei volte il minimo – il decreto pensioni ha previsto un complesso meccanismo di coefficienti di rivalutazione, diversi per classi di importo – mentre nulla hanno visto i pensionati che prendono assegni più alti. Il decreto 65/2016, così facendo, ha recepito soltanto in parte la sentenza con un mini-bonus di agosto, per poi prevedere un nuovo meccanismo di rivalutazione dal 2016. Dopo il bonus erogato ad agosto, si è verificata nei mesi seguenti una pioggia di ricorsi da parte dei titolari di trattamento pensionistico da non avevano ricevuto alcuna forma di rimborso nonostante una sentenza della Consulta avesse ritenuto illegittimo il trattamento riservatogli. In uno di questi casi, quello di Palermo, i magistrati hanno nuovamente rinviato il caso alla Corte Costituzionale, che questa volta dovrò pronunciarsi sulla presunta illegittimità del rimborso parziale previsto dal decreto pensioni. Il Tribunale di Palermo, in sostanza, ha rinviato nuovamente alla Consulta la questione per ribadire l’incostituzionalità del decreto del governo sul blocco delle pensioni dall’importo lordo che da va da tre volte i minimi (circa 1500 lordi) ad un massimo di sei. Secondo il Tribunale il provvedimento adottato dal governo Renzi non ha applicato in toto la sentenza di incostituzionalità della Consulta, ma ha riconosciuto solo una parte del rimborso per i pensionati. Il mancato pieno recepimento della sentenza, torna a riproporre l’illegittimità del blocco proposto dalla Riforma Fornero, in violazione dei principi di proporzionalità e adeguatezza previsti dagli articoli 36 e 38 della Costituzione: il legislatore ha in quel caso applicato un’eccessiva discrezionalità rispetto al dettato costituzionale, andando a toccare un diritto, quello alla pensione, in relazione a trattamenti non abbastanza alti da giustificare una logica redistributiva.
FONDO PERSEO: Proroga adesione al 2020
Con la sottoscrizione della maggioranza delle Confederazioni, è stato siglato il contratto nazionale quadro che consente l’adesione al Fondo Perseo fino al 31 dicembre 2020. Favorevole anche la parte pubblica. Adesso occorre il via libera del Consiglio dei ministri e della Corte dei Conti per la sottoscrizione definitiva, che renderà totalmente esigibile la norma contrattuale. In ogni caso, in attesa del varo definitivo è stato specificato che gli effetti del contratto decorrono dal 1 gennaio 2016, il che consente di proseguire nell’adesione volontaria al fondo senza soluzione di continuità rispetto alla precedente scadenza del 31.12.2015 che risulta pertanto superata. Viene pertanto resa possibile un’adesione meditata al Fondo come auspicato dalla nostra Confederazione Cosmed. Infine nelle dichiarazioni congiunte viene ribadito il dovere delle Amministrazioni di informare diffusamente i dipendenti su questa opportunità, anche se comporta un onere per l’azienda che deve corrispondere per ogni aderente un contributo del datore di lavoro pari al 1% della retribuzione fissa. Resta fermo l’impegno della nostra confederazione COSMED ad informare i dirigenti interessati e a perseguire modifiche legislative che favoriscano l’adesione al Fondo, in particolare richiediamo che l’obbligo di conferire in parte o completamente la liquidazione maturanda sia abolito consentendo l’accesso con le sole quote del dipendente e del datore di lavoro. Leggi l’Ipotesi CCNQ del 15 gennaio 2016
Polizze Rc Patrimoniale.
E’ stata firmata la convenzione, tramite Cosmed, con Medical Insurance Brokers srl, per proposte di stipulare Polizze RC Patrimoniale. Ecco la lettera di presentazione per iscritti DIRER alla Polizza. Ecco la tabella premi per la RC Patrimoniale. Questo è Modulo di pre-adesione alla Polizza.
Convenzione Assicurazione Patrimoniale
Grazie alla sinergia con la Confederazione Cosmed abbiamo la possibilità di attivare una polizza assicurativa di RC patrimoniale a prezzi molto contenuti. Il premio lordo a base annua va da 130,44 per un massimale assicurato di 500.000 ad un premio massimo di 277,02 per un massimale assicurato di 5.000.000. Condizioni particolari sono previste per i dirigenti legali e per i tecnici. L’assicurazione copre anche i titolari di posizioni organizzative con un premio che va da 119,68 per un massimale assicurato di 500.000 a 242,06 per un massimale assicurato di 5.000.000. Per accedere a queste particolari condizioni si deve compilare il modulo che deve essere richiesto alla Segreteria Nazionale. Nel prossimo direttivo discuteremo anche della possibilità di una polizza di tutela legale a favore di tutti gli associati. Presto aggiorneremo il nostro sito con un link per gli altri servizi assicurativi offerti.
Riunione del 17 dicembre in ARAN su nuove Aree conrattuali
Il Presidente dell’ARAN Gasparrini ha proposto la divisione in quattro comparti ed aree, tenendo separati i dipendenti della parte dello Stato, in senso lato, da quella delle amministrazioni sul territorio. In sostanza, per quel che ci riguarda, rimane fermo il comparto precedente Regioni ed Autonomie locali. Per DIRER e per COSMED va bene. I sindacati in generale sono tutti disponibili ad una soluzione a quattro; rimane aperto il nodo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma quella è piuttosto una questione politica. CGIL, CSIL e UIL hanno però detto di essere disponibili ad arrivare all’accordo, ma senza firmarlo finché non arrivano chiarimenti da parte del Governo sulle risorse a disposizione, sul modello contrattuale e sui decreti attuativi della riforma Madia. La prossima riunione ci sarà a gennaio in data ancora da definire.
Comunicato DIRER-SIDIRSS
Leggi qui il comunicato DIRER-SIDIRSS sul CCNL.
Convegno COSMED 28 ottobre 2015
Si è svolto a Roma presso la sede ENPAM il 28 ottobre 2015 un Convegno organizzato da COSMED sul tema delle Aree contrattuali e il decreto delegato sulla Dirigenza Pubblica. Al Convegno sono intervenuti il Sotto segretario di Stato al Ministero della Semplificazione e la Pubblica Amministrazione on, Angelo Rughetti e Presidente dell’ARAN dr. Sergio Gasparrini. Leggete qui i punti salienti del Convegno.
Il Tribunale di Roma condanna ARAN e Governo
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 178/15 che sancisce l’incostituzionalità del blocco contrattuale per il pubblico impiego, arriva nei giorni scorsi una sentenza del Tribunale di Roma (Sezione Lavoro, n. 7552/2015) che, accogliendo il ricorso presentato dalla FLC-CGIL contro Presidenza del Consiglio dei Ministri e ARAN, dispone l’obbligo di rimuovere ogni elemento ostativo al rinnovo stesso, condannando peraltro i resistenti al pagamento delle spese di lite. Si tratta di un’ulteriore tassello che indica la inderogabile necessità di provvedere quanto prima al rinnovo della contrattazione per il pubblico impiego. Pur essendo la sentenza rivolta a un contenzioso che riguarda il personale del Comparto Conoscenza (cioè la Scuola), costituisce innegabilmente un chiaro segnale anche per gli altri Comparti della P.A. Il Ministro Madia ha rassicurato che le risorse necessarie verranno individuate nella prossima Legge di Stabilità. Ci avviamo dunque al tanto atteso rinnovo contrattuale, che sarà l’occasione, per un adeguamento economico delle retribuzioni. La sentenza del Tribunale di Roma.sentenza allegata e un articolo di Italia Oggi del 22/09/15.
La Riforma della P.A. è legge.
Il 7 agosto scorso è stata approvata la Riforma della P.A. e pubblicata nella G.U. Serie Generale n.187 del 13-8-2015 con il numero 124 con legge delega al Governo in materia di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni. Ecco il testo della legge pubblicata. Alleghiamo anche copia del Bollettino degli Enti Locali n. 28/2015 contenente alcuni spunti di riflessione al riguardo e un articolo tratto dal Sole 24 Ore del 31 agosto 2015 a cura di Marco Mordenti e Pasquale Monea, dal titolo “Indirizzi da chiarire nella selezione dei dirigenti”.